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In questo libro scopri l’importanza dello stile e come creare il tuo, per comunicare al meglio chi sei veramente.
La consulente d’immagine e direttrice dell’Ecole Supérieur de Relooking (ESR-Italia), Valeria Viero, ti guiderà alla scoperta di tutto ciò che è importante conoscere per creare la tua immagine e per essere più te stesso o te stessa anche nell’abbigliamento.
Imparerai quali colori siano più adatti al tuo viso, i messaggi dei colori per tradurre la tua personalità in immagine e le forme degli abiti più adatte ad esaltare le tue. E poi ti parlerà di trucco, occhiali, acconciature, colore dei capelli e tantissime storie di trasformazione da guardare e leggere.
Il libro è corredato da immagini a colori per guidarti allo studio del tuo stile.
Indice del libro "L’immagine parla di te" di Valeria Viero
L'autrice
L'Ecole Supérieure de Relooking
Parte prima
1. Power Dressing
2. Moda o stile?
3. Perché è importante trovare il proprio stile personale
4. Valorizzarsi per essere valorizzati
5. Il monaco fa l'abito
6. Impara le regole come un professionista, affinché tu possa infrangerle come un artista
Parte seconda
7. Il colore: una scelta più seria di ciò che sembra
8. I colori che valorizzano il viso
9. I colori che traducono le tue qualità
10. Le forme: una scelta strategica tra proporzioni e comunicazione
11. Il viso: la parte più comunicativa della nostra immagine e la più dimenticata
12. Capelli e barba: la cornice del viso
13. Make-up: un trucco, non una maschera
14. Occhiali, al centro del viso, al centro della comunicazione
15. Conclusione: un'immagine su misura!
Testimonianze: alcuni percorsi di valorizzazione d’immagine
"Valeria Viero offre una guida pratica e ispirante per chiunque desideri migliorare la propria immagine. Le informazioni sui colori e le forme degli abiti sono preziose per tradurre la personalità in uno stile unico e autentico. Consigliato a tutti!" - Luca F.
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"Un libro illuminante che aiuta a comprendere la differenza tra moda e stile, e ci insegna a trovare il nostro vero io attraverso l'immagine. Valeria Viero ci guida con passione e competenza, rendendo il viaggio verso la scoperta del nostro stile personale un'esperienza affascinante."
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"L'approccio di Valeria Viero è fresco e innovativo. Le immagini colorate e le spiegazioni dettagliate ci guidano passo dopo passo nella creazione di uno stile personale. È un libro che ispira e motiva!" - Andrea S.
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"Questo libro è una risorsa fantastica per chi vuole comprendere come la propria immagine possa riflettere la propria personalità. La combinazione di teorie e storie di trasformazione rende la lettura coinvolgente e utile." - Giulia R.
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"Un'opera essenziale per chiunque voglia comprendere l'importanza dello stile nella comunicazione personale. La competenza di Valeria Viero e le sue intuizioni rendono questo libro un must-read per tutti coloro che desiderano esprimere il proprio io attraverso l'abbigliamento." - Federica T.
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Consulente in Comunicazione attraverso la Valorizzazione dell'Immagine,
formatasi presso l'Ecole Supérieure de
Relooking a Parigi e allieva di Marie de Tilly nell'ambito dell'etichetta e
del protocollo, Valeria Viero
interviene sia nella sfera privata, come consulente personale, sia in ambito aziendale e pubblico.
Nata a Marostica (VI) nel 1983, cresce nell'ambiente dell'estetica in seno al salone di acconciatura del padre. Formatasi come parrucchiera, appassionata di make-up, dopo la laurea specialistica in Economia presso l'Università Ca'Foscari e un Master in Management presso l"ESCP Europe di Parigi accumula esperienza in alcune grandi aziende internazionali della cosmetica e della moda, tra cui il gruppo L'Oreal in Francia, nella divisione lusso e presso la marca Lancôme, e Diesel, in Italia.
Le doti analitiche associate all'innato senso estetico e alla passione per l'eleganza (intesa come insieme di grazia e semplicità, cura e buon gusto degli atti, del comportamento e della persona) la spingono ad intraprendere gli studi in Comunicazione attraverso la Valorizzazione dell'Immagine e ad avviare la propria attività al servizio di persone ed organizzazioni.
La curiosità per il prossimo e l'interesse per l'ascolto degli altri fondano e motivano l'attività di Valeria Viero: attraverso una migliore immagine personale, le persone migliorano la percezione di sé e di conseguenza la qualità degli scambi con gli altri, entrando in un circolo virtuoso di relazioni interpersonali appaganti, fiducia in se stessi, successo.
Il sogno di voler migliorare la vita degli altri attraverso una miglior gestione della propria immagine personale e professionale, è alla base della sua scelta di fondare la scuola ESR Italia, la prima scuola italiana ad offrire un diploma di livello EQF 6 nell'ambito della consulenza d'immagine. Valeria è inoltre membro dell'associazione internazionale consulenti d'immagine AICI una dei pochissimi consulenti italiani ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione AICI CIC.
Nei primi anni ’80 Steve Jobs si recò in Giappone per visitare l’azienda nipponica
Sony e rimase colpito dal
fatto che tutti i dipendenti indossavano un uniforme, un’eredità del secondo dopoguerra che si era trasformata
in un modo per dare un’identità aziendale e un legame tangibile tra colleghi di lavoro. E così Steve
Jobs pensò
che avrebbe potuto fare la stessa cosa in Apple e chiese al famoso stilista Issey
Miyake di disegnare una sorta
di gilet che sarebbe dovuta diventare l’uniforme dei dipendenti Apple. L’idea venne però
fragorosamente bocciata
dai dipendenti Apple e così Steve Jobs decise di chiedere allo stilista alcune
girocollo nere da vestire come
una divisa, sia “per praticità che per comunicare uno stile”.
Il suo look era infatti minimale, semplice e pratico: proprio come i prodotti Apple, riconosciuti per il loro design essenziale e la loro user-friendliness.
Per noi che non siamo Steve Jobs, andare al lavoro in jeans a sneakers potrebbe non funzionare altrettanto bene dal punto di vista comunicativo.
Come consulente d’immagine ho la fortuna di incontrare persone di ogni età, sesso, ruolo e gusti. Ho la fortuna
di vedere le loro abitazioni e stanze spesso mostrate solo agli amici più intimi o ai famigliari; ma ho
soprattutto la fortuna di poter scoprire i segreti e tesori che si celano nei loro guardaroba.
Prima di svolgere questa attività, mai mi sarei aspettata che il guardaroba di una persona potesse rappresentare così bene e riflettere così dettagliatamente la sua identità.
Ho visto armadi talmente pieni di abiti da non riuscire nemmeno ad estrarre una gruccia e ho visto armadi quasi vuoti; ho visto guardaroba ordinatissimi e altri molto caotici, alcuni rispecchiavano lo stile del resto della casa, altri erano in totale contrapposizione. Ma ciò che veramente svela molto di una persona non è tanto l’ordine o la quantità di vestiti e accessori, quanto la tipologia, la qualità, i colori e le forme di questi oggetti.
Quale la linea di separazione tra questi due concetti tanto utilizzati?
Il termine MODA deriva dal latino "modus" che significa letteralmente maniera, modo, foggia. La moda è dunque un modo, una maniera di esprimersi. [...] La moda è allora una maniera di esprimersi del gusto predominante. Infatti l’abbigliamento o moda, chiamata anche costume nel senso di foggia nel vestire, nasce solo in parte dalla necessità umana di coprirsi (per igiene, pudore o protezione), ma fin dall'epoca preistorica esso assume anche precise funzioni sociali.
E cosa significa "stile"? La parola STILE deriva dal latino stìlus = penna, e lo stile diventa successivamente il modo di scrivere proprio di una persona (grafia, ritmo, tono, taglio di pensiero, lessico). Il suo significato si amplia ulteriormente e lo stile diventa tutto ciò che caratterizza una persona sotto un profilo estetico. Esso rappresenta l'originalità espressiva di ogni individuo. Lo stile è un’espressione individuale che trascende il tempo, il luogo e la cultura di appartenenza. Lo stile quindi è personale, non trasferibile e influenza la persona anche nel modo di vestire portandola a scegliere quello che ritiene interessante per sé, senza farsi influenzare dalla “moda”.
Lo stile rappresenta il modo di esprimersi del gusto individuale. «La moda passa, lo stile resta», questa frase attribuita a Coco Chanel riassume l'essenza della differenza tra moda e stile: la contestualizzazione temporale e geografica della prima e l’atemporalità del secondo, espressione del singolo.
Le forme morbide e arrotondate, contribuiscono a veicolare
calma, fiducia, affabilità, calore e
convivialità,
sensibilità, apertura e disponibilità,
modestia e ottimismo, ascolto, entusiasmo,
attenzione, flessibilità e
adattabilità, discrezione.
Esempi di capi dalle forme morbide o arrotondate: magliette e canotte a scollo rotondo o a U, scollo a barchetta, scollo a cuore, camicie con nodi e fiocchi, per gli uomini pull-over dal collo rotondo o a lupetto, camicie dal collo club, alla francese, semi-francese, button-down. Pantaloni ampi (pantaloni palazzo) o diritti e decontratti (jeans slavati o morbidi), gonne larghe e fluide, con volant, plissettate. Borse morbide e dalla forma mutevole, senza struttura, scarpe dalla punta arrotondata, tacchi medi o piuttosto spessi.
Le forme spigolose e squadrate, contribuiscono a veicolare franchezza, decisione, esigenza, passione, abilità, perfezionismo, convinzione, rigore, leadership, minuzia e “precisione, energia, spirito critico ed analitico, serietà.
Esempi di capi dalle forme spigolose e squadrate: magliette e canotte a scollo squadrato o a V, per gli uomini pull-over dallo scollo a V o giacche strutturate, camicie dal collo italiano, collo inglese. Pantaloni slim o a sigaretta, pantaloni a pinces, pantaloni diritti, gonne a tubino, borse squadrate e rigide, scarpe a punta, tacchi a spillo.
Le forme asimmetriche e dal taglio originale ed inconsueto, esprimono creatività, originalità, voglia di distinguersi, anticonformismo, spirito d’artista.
Lo stile, come espressione individuale, non trova posto nei testi del Power
Dressing della fine degli anni ’70 e
primi anni’80.
Ma è invece lo stile personale che ci permette di farci emergere dalla massa, che ci consente di essere riconosciuti, di distinguerci, di essere ricordati.
Senza stile siamo uno, nessuno, centomila.
Senza stile non siamo noi stessi, indossiamo una maschera che non ci appartiene e che alla lunga non ci favorirà. Trovare il proprio stile significa accettarsi e aver voglia di valorizzare la propria unicità, significa far sentire la propria voce al mondo, senza bisogno di proferire parola.
La vera difficoltà è riuscire a trovare uno stile personale che sia al tempo stesso unico e comunicativo, ma anche espressione del gusto collettivo del gruppo a cui desideriamo appartenere.
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