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Debora Conti

WIDE Edizioni

Dimagrire Non Basta

Dimagrire Non Basta

Come dimagrire quando Dimagrire è Difficile. Il Successo nel Dimagrimento Inizia con il Cambiamento Mentale.

Come dimagrire quando Dimagrire è Difficile. Il Successo nel Dimagrimento Inizia con il Cambiamento Mentale.

"Dimagrire non basta" è il libro per chi vuole dimagrire bene e una volta per tutte. Debora Conti, autrice, formatrice e Coach professionista, in questo libro-novità ti spiega come dimagrire quando dimagrire è difficile. Infatti non è sufficiente mangiare giusto e farsi dare consigli dal nutrizionista, è necessario cambiare l'atteggiamento mentale e costruire una nuova identità.

Il libro ti spiega le migliori pratiche mentali per il cambiamento profondo e coerente. L'autrice ti parla di psicologia del cambiamento e del successo. Troverai il necessario per completare il processo di dimagrimento oltre le giuste indicazioni alimentari. Eh, sì, perché i chili in eccesso sono "solo" chili in eccesso. Non sei tu. Tu sei piuttosto i tuoi comportamenti, i tuoi pensieri, ciò che credi possibile e come ti sproni e motivi. Ecco, questo libro parte da qui.

Questo libro è per coloro che:
• hanno provato a dimagrire, ma non è durata a lungo;
• sanno ciò che è giusto, ma non gli viene automatico;
• vogliono cambiare, ma non sanno come;
• sono nutrizionisti e professionisti del benessere e hanno capito che i loro pazienti, oltre a una corretta nutrizione, hanno bisogno di accompagnamento, perché si portano con sé frustrazioni, delusioni, timori, informazioni, esperienze, brutte abitudini e convinzioni.

Il libro è ricco di esercizi spiegati passo passo e ridona la libertà di prendersi cura di sé. Non dimagrire per una cerimonia o per la prossima estate! Qui impari a farlo per te, per i tuoi organi, le cellule, perfino per i batteri che vivono nel tuo intestino. Leggendo questo libro dimagrisci senza sforzo: tra esercizi e psicologia applicata ritrovi il metodo ideato dall'autrice, Giusto Peso Per Sempre, per lavorare con la mente abitudinaria, emotiva, conflittuale.

Chi è Debora Conti

Chi è Debora Conti

Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di PNL formata presso la Paul McKenna Training Company e certificata dalla Society of NLP come NLP Trainer. È Coach professionista con il Master in Professional Coaching e registrata presso Renacop (Registro Nazionale Coach Professionisti).

È Dott.ssa in psicologia e ha conseguito diversi master tra cui una specializzazione in ipnosi, il metodo educativo dello Yale Parenting Center, KPMT (Kazdin Parent Management Training) e la Positive Discipline.

Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico il suo coaching, che definisce "coaching inconscio", perché lavora oltre la forza di volontà e coinvolge sempre la mente inconscia.

Nel 2006 ha scritto e pubblicato il suo primo libro best seller con Sperling & Kupfer e ora scrive per la sua casa editrice. Da allora ha aiutato migliaia di persone in coaching e corsi dal vivo o a distanza. Dirige e insegna nel Centro di Coaching Applicato, CCA Italia, che propone corsi di coaching a vari livelli, per chi parte da zero fino a professionisti che ne fanno uso sul lavoro.

Debora Conti

Un Tè con la Paura

Un Tè con la Paura

Ecco come m’immagino un’ipotetica conversazione tra chi nega la propria paura e la paura stessa:

CHI NEGA: «Non ti voglio. Non posso avere paura. È illogico. Non mi aiuti. Mi blocchi. Vattene» LA PAURA: «Tu non capisci. Ti farai male. Sei un testardo. Non hai mai capito nulla e non capirai nulla neppure questa volta.» Ecco invece come m’immagino una conversazione di fronte a un bel tè tra chi vuole coinvolgere la propria paura e lei:

CHI ACCOGLIE: «So di avere paura e ti chiedo una mano. Come potremmo fare questa volta per cambiare veramente? A cosa è giusto che io faccia attenzione per non restare mai più deluso? Cosa mi consigli? Ti prego guidami e stammi vicino con i tuoi avvertimenti. Io li rispetterò e ascolterò. Non mi farò bloccare da essi ma li terrò in considerazione per stare veramente attento questa volta e cambiare a un livello diverso, coerente.»

LA PAURA: «Grazie. Se mi porti con te ti farò da guida, ti aiuterò e non farò mai l’isterica. Non metterò paletti e ti supporterò nel cambiamento che vuoi. Anche se richiede sforzo e se ci obbligherà a “are cose nuove che – lo sai – mi fanno paura. Grazie ancora per coinvolgermi, non ti deluderò.»

C’è chi dice che la paura si combatte con il coraggio. Innanzitutto, la paura non va combattuta ma avvicinata e considerata nel cambiamento. Con la lotta non si va da nessuna parte e poi si fa il doppio dello sforzo. Altri dicono che la risposta alla paura è l’amore. Dissento anche qui. O meglio, specifico: accogliamo la paura delle persone care con l’amore, MA accogliamo la nostra stessa paura con considerazione e coinvolgimento e con micro azioni per rassicurarla.”

Debora Conti

Prepara il Sentiero: l’ambiente

Prepara il Sentiero: l’ambiente

1. Condiziona il tuo ambiente e modificalo per tua utilità
Il luogo condiziona il comportamento in molte più situazioni di quante ne immagini ora. In PNL le chiamano àncore spaziali: elementi nell’ambiente che condizionano un comportamento, un’emozione o una reazione da parte nostra. La canzone di quell’estate ci ricorda di quell’amore estivo, il profumo di gnocchi ci ricorda la nonna, quello di panni bagnati di quel collega puzzone… e quando apri il frigo quale àncora scatta dentro di te? O scattava? Scegliamola insieme.

Modifichiamo insieme il tuo ambiente per avere meno tentazioni, o per trasformarle (a fine capitolo) in momenti speciali e preziosi. Anne Bass, donna benestante e film maker, ha vissuto una situazione imbarazzante che ci insegna una lezione. Un ladro è entrato furtivamente in casa sua, ha aperto la cassaforte e, oltre a soldi e diamanti, ha trovato del cioccolato. Oltre al danno anche la beffa di dover spiegare la presenza del cioccolato alla polizia! La Bass ha dichiarato che si era resa conto di aver perso il controllo, perciò questo era l’unico modo valido per tenerlo lontano da sé. Divertente no?

Debora Conti

Magro Naturalmente sin da Adesso

Magro Naturalmente sin da Adesso

«Debora, ma sei impazzita? Io sono in sovrappeso e non ho la bacchetta magica», ecco quale potrebbe essere la tua reazione a questa mia proposta. Lo so, non ti chiedo di esserlo anche agli occhi del mondo. Ti chiedo di diventare una persona Magra Naturalmente adesso DENTRO: nei pensieri, come ti parli, come dici di “no” a ciò che è extra, a come scegli dei cibi in funzione della qualità…

Prima diventi una persona Magra Naturalmente dentro, e poi anche il mondo e lo specchio se ne accorgeranno. Ti propongo qui la domanda che pongo a tutte le persone che vogliono dimagrire partendo dalla mente: chi conosci che possa essere definita una persona Magra Naturalmente? Veramente. Che si muove per piacere e non per dimagrire. Che mangia di gusto, variegato e sa dire di no al cibo senza fame o a ciò che il proprio corpo fatica a digerire. Che pensa al cibo quando ha fame o quando deve fare la spesa… e basta. Il consiglio che io do in questi casi è quello di pensare ad almeno tre persone che reputi veramente e spontaneamente Magre Naturalmente.

Lo scopo è di sforzare la mente a focalizzarsi su chi è serenamente magro naturalmente e mettere a fuoco tutto ciò che fanno: come pensano? Cosa credono? Cosa danno per scontato? Cosa non concepiscono nemmeno da lontano? Come considerano il proprio corpo? E il cibo? Cos’è per loro una “tentazione”? Una “scivolata”? Cos’è per loro “mangiare troppo”?

Debora Conti

L’ostacolo N° 1 al Dimagrimento

L’ostacolo N° 1 al Dimagrimento

Ho scelto di chiamare questo libro Dimagrire non basta perché trovo che l’ostacolo numero uno al dimagrimento sia proprio quello di focalizzarsi troppo sul dimagrimento in sé.

Dimagrire è come gli esami all’università, passarli non fa dello studente un medico, un ingegnere, un manager… Passare gli esami è solo una parte del processo di costruzione della nuova identità dello studente. Le altre fasi sono altrettanto importanti e richiedono tempo e adattamento: sostenere la tesi di laurea, frequentare eventuali master, praticantato o tirocini. E poi non dimentichiamo la ricerca del posto di lavoro, la gavetta, i primi veri grandi problemi da affrontare e risolvere. Dopo qualche anno, un medico può finalmente dirsi e sentirsi tale e così un ingegnere, un manager e qualsiasi altro professionista.

Perdere due chili, cinque chili, venti o trenta chili non fa di te una persona nuova. Io li chiamo i Magri Naturalmente, quelli che restano magri senza pensarci, che mangiano per fame e basta, quelli che se sono arrabbiati, annoiati o vogliono farsi una coccola, fanno cose diverse e che non implicano il cibo. Quelli che pensano al cibo solo quando – be’ – c’è da pensarci: per preparare la cena o per scegliere dove andare a mangiare a pranzo.

Questo è l’ostacolo numero uno: quello di pensare troppo al dimagrimento in sé, e troppo poco alla persona normo peso che vuoi essere per sempre.

Debora Conti

Come Spezzare un’abitudine Dannosa

Come Spezzare un’abitudine Dannosa

[…] Eliminare le abitudini non utili è inutile. Dobbiamo, invece, smembrarle e cambiare uno dei tre pezzettini del lego: il mezzo. Alla mente, anzi, ai gangli della base (zona del cervello limbico che a quanto pare ci tiene a conservare le abitudini apprese), non interessa il mezzo in sé. La mente abitudinaria è drogata di ricompensa. Solo che ha imparato ad associare talmente indissolubilmente il mezzo alla ricompensa che fa fatica a immaginare di potere avere la ricompensa emotiva… con altri mezzi.

Inoltre, per facilità di apprendimento, la nostra mente abitudinaria (alias inconscia) quando apprende considera un’abitudine come un pezzo unico, un chunk si direbbe in psicologia o in PNL, cioè un’unica informazione. La mente vede l’abitudine come un tutt’uno e qualcosa di inevitabile nel momento in cui si attiva perché esposta al trigger esterno. Ti faccio ora alcuni esempi di abitudini, le prime due utili e le altre due meno: La sveglia suona + doccia > carica per iniziare la giornata; Vedo i figli al risveglio + li saluto con affetto > rinforzo il nostro legame; Finisce il pranzo + caffè e sigaretta > sensazione di relax; Vedo la sua faccia tesa + respiro corto > difesa emotiva.

Debora Conti

L’elefante e la Giungla

L’elefante e la Giungla

Nel loro libro Switch, Chip e Dan Heath adottano un’analogia molto interessante e che ci servirà più volte da cornice in questo testo. Loro paragonano: La mente abitudinaria, parte della mente inconscia e che guida in automatico i nostri automatismi, ad un elefante su un sentiero nella giungla

Il dialogo interno borbottone (che loro identificano più come quella parte che si preoccupa troppo, analizza troppo e agisce poco) al conducente dell’elefante L’ambiente, e tutto ciò che automaticamente ci influenza attorno a noi, al sentiero sul quale il conducente deve mantenere l’elefante.

Cambiare è come guidare un elefante ci dicono i due autori. Chip Heath è docente alla Stanford University e suo fratello Dan Heath ha scelto lo stesso destino alla Duke University. Insomma, due che di psicologia del cambiamento ne sanno abbastanza. Cambiare è come guidare un elefante: è necessario scegliere una direzione, dare all’elefante qualche nocciolina e restare sul sentiero.

Per il tuo percorso di persona che vuole: tornare ad essere normo peso (o esserlo per la prima vera volta in vita sua), esserlo anche per il resto della vita, allungarla magari, proprio grazie a ciò che adotterai con questo libro, la metafora è tradotta così: 1. Scegli cosa vuoi, 2. Motiva la tua mente inconscia, 3. Resta focalizzato sull’obiettivo.

Né l’analogia né la trasposizione alla cruda realtà sembrano facili. E, infatti, non è facile. Perché? Perché sul dorso dell’elefante ci restiamo ogni santo giorno, ad ogni pasto, ad ogni spuntino, ad ogni pensiero che coinvolge il corpo e il cibo. E all’elefante non interessano le nostre motivazioni, lui vuole stare nella giungla, vuole deviare dal sentiero.