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Sara Dal Cin

WIDE Edizioni

Studiare con metodo fa la differenza

Studiare con metodo fa la differenza

Tecniche pratiche di lettura, studio, memorizzazione e ripasso per tuo figlio dagli 8 ai 18 anni. Come studiare meglio: scopri il metodo che funziona davvero.

Tecniche pratiche di lettura, studio, memorizzazione e ripasso per tuo figlio dagli 8 ai 18 anni. Come studiare meglio: scopri il metodo che funziona davvero.

Caro Genitore, questo Libro è per te se:
- tuo figlio/figlia passa troppo tempo sui libri, rinunciando ad attività extra scolastiche;
- ha un approccio allo studio che ritieni dispersivo e che gli fa impiegare molte energie per risultati a volte solo mediocri;
- ottiene risultati solo se lo/la segui ancora nello studio;
- sembra che sappia ma poi i voti spesso non rispecchiano il suo impegno;
- gli insegnanti ti hanno riportato il fatto che “non ha metodo” e “deve trovare il suo”… ma lui/lei non sa nemmeno da dove iniziare;
- per ora ottiene buoni risultati a scuola e “vive di rendita” ma per il prossimo ciclo di studi ritieni che debba lavorare su organizzazione e competenze;
- vive lo studio con noia e frustrazione e, in più, non ottiene risultati gratificanti.

Se ti ritrovi anche solo in due delle situazioni sopra citate, in questo libro troverai gli strumenti giusti per scoprire e adottare un metodo di studio che fa la differenza: gradualmente, naturalmente, efficacemente, per sempre.

Chi è Sara Dal Cin

Chi è Sara Dal Cin

Esperta di Apprendimento, Metodo di Studio, Memoria e Organizzazione

Sara Dal Cin si dedica con passione all’insegnamento di strategie efficaci per l’apprendimento, aiutando studenti e genitori a trasformare lo studio in un’esperienza più efficace e soddisfacente.

– Supporta i ragazzi nel migliorare il loro metodo di studio, affinché possano apprendere in modo più rapido, strategico e autonomo. Guida i genitori nel diventare un punto di riferimento sicuro per i propri figli, aiutandoli a sviluppare indipendenza e sicurezza nel percorso scolastico.

– Il suo lavoro con gli studenti si concentra sullo sviluppo di competenze organizzative essenziali, spesso non ancora sperimentate, per permettere loro di affrontare lo studio con maggiore consapevolezza e risultati concreti. L'obiettivo è far sì che ogni ragazzo impari a pianificare in modo strategico, ottimizzando tempi e risorse per uno studio più efficace e meno faticoso.

Il metodo di Sara è altamente pratico e orientato al raggiungimento di traguardi misurabili. Ogni lezione è progettata per offrire strumenti concreti e personalizzati, adattati alle esigenze di ciascuno.

Tra gli aspetti chiave che insegna ci sono:

• La pianificazione efficace del tempo, per evitare sprechi e ottimizzare le energie.
• Il lavoro per obiettivi, così da mantenere alta la motivazione e migliorare la gestione delle priorità.
• La valutazione consapevole dei risultati, per acquisire fiducia nelle proprie capacità e rafforzare l’autoefficacia.

Per rendere lo studio davvero produttivo, Sara aiuta gli studenti a perfezionare le loro tecniche e a riorganizzare in modo strategico le quattro fasi fondamentali dell’apprendimento:

• Lettura efficace, per una comprensione più profonda e immediata.
• Organizzazione chiara dei concetti, per facilitare il ragionamento e la connessione delle informazioni.
• Memorizzazione strategica, grazie a tecniche mirate e personalizzate.
• Ripasso ottimizzato, per consolidare nel tempo ciò che è stato appreso.

Grazie a un percorso personalizzato e pratico, Sara Dal Cin aiuta studenti e famiglie a trasformare lo studio in un’esperienza più gratificante e meno stressante, costruendo solide basi per il futuro scolastico e professionale.

Sara Dal Cin

Gli errori della memorizzazione

Gli errori della memorizzazione

Le modalità con cui tuo figlio sta cercando attualmente di ricordare le informazioni dei testi, citando anche attività di cui ti ho già parlato, per completezza, possono essere le seguenti:

• Rileggere molte volte la stessa porzione di testo
• Ripetere molte volte la stessa porzione di testo
• Registrarsi leggendo o ripetendo il testo e poi riascoltare molte volte la registrazione
• Fare riassunti
• Trascrivere alcune frasi del testo, collegandole con frecce.

Analizziamole una ad una e capiamo perché non sono completamente efficaci. Sentiti libero di saltare alla modalità utilizzata da tuo figlio per approfondire solo quella parte. Rileggere molte volte la stessa porzione di testo

In realtà te ne ho già parlato molto nelle pagine precedenti, alle quali ti rimando. Rileggere non crea suggerimenti associativi ai quali rifarsi per ricordare il materiale; non fissa le informazioni, poiché si fa uso della memoria di lavoro, di fatto limitata per capienza e tempo; si focalizza su tutte le informazioni presenti, incluse quelle poco significative (la struttura di supporto) e sulle modalità espressive, invece di cogliere singolarmente i singoli concetti fondamentali. Non è un buon metodo di memorizzazione.

Ripetere molte volte la stessa porzione di testo
Certamente è una strategia più utile della rilettura: in fondo costringe al ricordo spontaneo e alla espressione verbale autonoma. Poiché il più delle volte, come sopra, si focalizza ancora una volta su tutte le informazioni presenti, incluse le modalità espressive del testo, l’ordine dei concetti e delle frasi, non permette grandi risultati.

Sara Dal Cin

Memorizzazione - La Sinestesia

Memorizzazione - La Sinestesia

Chiedi ad un avido lettore di narrativa come immagina le storie che legge: ti racconterà di volti dai lineamenti precisi, di scene caratterizzate da colori specifici e forme determinate, e potrà stupirti raccontandoti che, quando ha visto la trasposizione sullo schermo di un tal romanzo, è rimasto confuso non riconoscendo personaggi e ambienti. La sinestesia, nelle sue forme blande e considerate “normali”, non è appannaggio solo dei mnemonisti, ma di una buona parte degli individui. Se anche tu pensando al numero 3, ad esempio, lo associ involontariamente al colore azzurro (o al rosso, al giallo ecc), stai sperimentando la sinestesia. «Che lunedì e venerdì abbiano ognuno un proprio colore, sono, in fin dei conti, sensazioni abbastanza diffuse» scriveva Lurija.

Šereševskij andava oltre: per lui il 3 era un “uomo cupo”, l’8 una “donna particolarmente in carne”, il 7 un “individuo baffuto”. Il dolore che provava quando aveva mal di denti era un “filo rosso” che diventava più grosso all’aumentare del dolore, e che, se accorciato con l’immaginazione, poteva ridurre la sensazione stessa di dolore che egli provava.

Sara Dal Cin

L’errore Principale degli Studenti

L’errore Principale degli Studenti

Quando parliamo di studio di materie cosiddette “discorsive” ci riferiamo soprattutto all’attività di lettura seguita da azioni di sottolineatura, rilettura e ripetizione. Ovviamente diamo per scontato che lo studio si svolga attraverso il supporto di testi scritti, anche sottoforma di slide, materiale integrativo fornito dagli insegnanti o appunti presi dallo studente.

È proprio in questa fase che le azioni di studio iniziano solitamente ad essere inefficaci. Se apri un libro scolastico di tuo figlio due sono tipicamente le immagini che puoi vedere: pagine completamente o abbondantemente sottolineate, a dimostrare come la selezione delle informazioni sia carente di una vera scelta dei concetti; oppure testi intonsi, utilizzati solo per riletture multiple come unico approccio allo studio. In entrambi i casi vi è una chiara problematica rispetto alla lettura critica e alla scelta delle informazioni importanti. [...]

La memorizzazione, che nel caso di riletture multiple non si focalizza sul collegamento tra concetti principali, ma sull’ordine e sul contenuto delle frasi, sarà complessa da attuare: saranno quindi necessarie diverse ripetizioni dello stesso materiale. Le ripetizioni del materiale porteranno a noia e a frustrazione: la noia è causata del reiterarsi continuo della stessa identica azione e dello stesso identico contenuto, la frustrazione è dovuta ai risultati poco soddisfacenti.

Sara Dal Cin

Ripassare

Ripassare

La domanda che ha senso porci ora è: se le informazioni “escono” dalla nostra memoria, a quale ritmo lo fanno? Ovviamente, la memoria non è un contenitore, non è neppure un processo semplice ed unitario, ma questa metafora ci è utile per comprendere meglio il suo funzionamento. La maggior parte delle persone crede che più il tempo passa, più le informazioni vengano dimenticate. Che la dimenticanza aumenti con il passare del tempo sembra sensato, ma è davvero così? Fin qui abbiamo compreso che molto spesso il senso comune sbaglia. Pensaci: ricordi in modo più dettagliato lo scorso Natale, oppure un particolare Natale di molti anni fa? Ricordi con maggiore chiarezza qualcosa che hai letto la settimana scorsa, oppure i concetti fondamentali di un libro letto all’inizio, magari, della tua carriera professionale? La verità è che il tempo dovrebbe aver lavorato sulla tua memoria come il nostro colino, eliminando tantissimi particolari, ma lasciando anche pochi e chiari ricordi di un Natale passato, o dei concetti di un libro studiato.

Ma i dubbi non sono finiti qui: con quale velocità perdiamo le informazioni? Ad una velocità costante con il passare del tempo? Oppure l’oblio avviene più velocemente in certi momenti? È vero che più ci allontaniamo da un ricordo e più quel ricordo diventa labile?