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Essere coach è facile o difficile? E tu, fai coaching o sei un
coach? E, infine, essere coach è sufficiente?
Con questo libro rinforzi la tua professione con elementi di PNL e Coaching per aiutare il tuo cliente a ritrovare il suo benessere e la sua forma, integrando nozioni di intelligenza emotiva, intelligenza linguistica e comportamentale.
Lavora con il tuo cliente coinvolgendolo: rendilo protagonista del suo successo, aiutalo a voler dimagrire per piacere e non per dovere. Accompagnalo a definire l’identità della persona che vuole essere.
Utilizza un dialogo empatico e guidalo a motivarsi, accogli le sue paure e rispondi alle sue obiezioni in modo propositivo. Guidalo con tanti strumenti di coaching inconscio e di Programmazione Neuro Linguistica per rendere il suo obiettivo di peso giusto un successo che duri per sempre.
Indice del libro "Wellness Coaching per Professionisti" di Debora Conti
L'autrice
Prefazione di Flavia Bernini
Prefazione di Leslye Pario
Prefazione di Alessandra Cremonini
Prefazione di Valentina Chiozzi
Prefazione di Silvia Giovetti
Introduzione - «Dottoressa, mi aiuti lei!»
Prima parte – tu e il coaching
• Accogli, rassicura, guida
• Tu fornisci un servizio, ma non sei al servizio
• Come guidare un cliente
Seconda parte – Giusto Peso Per Sempre per professionisti
• La mappa del cambiamento
• Giusto Peso Per Sempre
• Fame vera e sazietà
• Parole ed emozioni
Terza parte – Idee curiose da proporre
• 35 idee curiose da proporre al cliente
"Leggere questo libro è stata un'esperienza illuminante. Debora Conti offre strategie concrete per aiutare i professionisti a coinvolgere i loro clienti, rendendoli protagonisti del loro percorso verso il benessere." - A. C.
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"Questo libro è un must per chiunque lavori nel campo del benessere. Debora Conti offre consigli pratici e motivanti, che aiutano a creare una connessione autentica con i clienti, portandoli a scoprire le loro vere motivazioni." - F. T.
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"Questo libro offre una prospettiva unica sul coaching e sulla nutrizione, combinando elementi pratici e teorici che possono trasformare la vita dei clienti. Debora Conti riesce a trasmettere l'importanza di un approccio empatico e motivante, fornendo strumenti efficaci per raggiungere il benessere." - M. R.
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"La capacità di Debora Conti di integrare l'intelligenza emotiva e linguistica nel coaching è impressionante. 'Wellness Coaching per Professionisti' non è solo una lettura, ma una risorsa preziosa per chi vuole fare la differenza nella vita dei propri clienti." - G. B.
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"Con 'Wellness Coaching per Professionisti', Debora Conti ci guida attraverso un viaggio di scoperta personale. Le tecniche di PNL e coaching presentate nel libro sono accessibili e applicabili, rendendo facile per qualsiasi professionista del benessere implementarle nel proprio lavoro." - L. S.
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Debora Conti è autrice, formatrice, Trainer di
PNL formata presso la Paul McKenna Training Company e certificata dalla
Society of NLP come NLP Trainer. È Coach professionista con
il Master in Professional Coaching e registrata presso Renacop
(Registro Nazionale Coach Professionisti).
È Dott.ssa in psicologia e ha conseguito diversi master tra cui una specializzazione in ipnosi, il metodo educativo dello Yale Parenting Center, KPMT (Kazdin Parent Management Training) e la Positive Discipline.
Ha scritto vari libri di crescita personale tra cui alcuni best seller. Ha ideato specifici metodi di auto-aiuto e ama divulgare in modo semplice e pratico il suo coaching, che definisce "coaching inconscio", perché lavora oltre la forza di volontà e coinvolge sempre la mente inconscia.
Nel 2006 ha scritto e pubblicato il suo primo libro best seller con Sperling & Kupfer e ora scrive per la sua casa editrice. Da allora ha aiutato migliaia di persone in coaching e corsi dal vivo o a distanza. Dirige e insegna nel Centro di Coaching Applicato, CCA Italia, che propone corsi di coaching a vari livelli, per chi parte da zero fino a professionisti che ne fanno uso sul lavoro.
Alleggeriscile. Abbuffata, binge eating, fame
incontrollabile… Cosa vogliono dire di fatto per il cliente? Cosa, Quanto, Quanto spesso? Come? E
chi lo dice?
Proponi il loro “opposto positivo”. Difficile o nuovo? Difficile o da allenare? Impossibile o da rivedere e cambiare strategia? Stress o ricerca di relax? Frustrazione o ricerca di sforzo? O pace? Costrizione o ricerca di liberazione?
Aprile sensorialmente descrivendole e non lasciandole al livello astratto. Stress: cos’è? Come lo senti dentro? Se dovessi descriverlo a qualcuno? Disegnarlo? Idem per: frustrazione, confusione e tutte quelle parole astratte che cercano di descrivere cosa proviamo in poche sillabe. Dare un nome a una emozione non utile aiuta a capirci tra noi ma non a risolverla.
Smontale. E quelle generalizzazioni antipatiche come «E ma io sono pigro», «Sono fatta così», «Ho sempre fatto così»? Possiamo mettere in dubbio che non sono pigri in tutto, solo in ciò che non riesce loro. (Di solito, la nostra mente cosciente, cerca di dare una spiegazione plausibile, ma non necessariamente vera, a ciò che accade: non riesco a cambiare e quindi sono pigro, non riesco a spiegarmi e quindi sono sbagliato, non riesco a risolvere questo problema e forse non me lo merito). Tutti ci laviamo i denti al mattino e non siamo pigri in questo. Loro non sono “pigri” è che non hanno ancora trovato il modo per smontare un automatismo. Oppure non hanno ancora proposto le alternative giuste alla propria mente abitudinaria. O, infine, le hanno trovate ma non le hanno allenate a sufficienza e con abbastanza passione.
Concentrarci solo sul “cosa dargli da mangiare” (prendi questa frase riduttiva con le pinze) è
limitativo. Prima
di tutto è bene ascoltare. Sì ma cosa ascoltare? Immagino tu sia abituato/a ad ascoltare le sue
routine, ciò che
mangia, non ama mangiare, se fa o non fa attività fisica, le misure e
tutteeeeeee le diete che ha già provato
finora.
Ma non basta. E allora cosa fare?
ACCOGLI
Come prima fase ti suggerisco di accogliere la persona sia con il tuo “non
verbale” sia con il tuo verbale.
Per “non verbale” intendo il tuo corpo che dimostra equilibrio, apertura,
non giudizio. Un sorriso “da Gioconda”
– dico io – cioè leggero, neutro, attento. Spalle verso il cliente, annuire ogni tanto per
avvalorare ciò che
porta con sé… Per la parte verbale, porrai domande, sia di rito [ 1] sia per tua
indagine, senza giudizio. Chiederai “cosa” fa
ma anche “come” lo fa, “quando” lo fa, “quanto spesso”, se lo
stomaco in quei momenti ha fame o no, come quindi
reagisce l’intestino, com’è l’energia alla sera, se dorme a
sufficienza, se dà sollievo al corpo muovendosi (non
per dimagrire! Ma per restare in forma e mantenere un buon
metabolismo) … Ecco, come vedi il “cosa” è presto
accompagnato da molte domande esplorative da parte tua che ti aiutano a completare la
mappa della persona: cosa
fa, cosa non fa ancora, come lo fa, come vorrebbe fare, quando, quanto spesso, quanto a lungo, per quante volte,
perché lo fa e perché lo vuole, cosa crede e cosa sarebbe utile credere, ecc…
Come si sente una e come si sente l’altra? Inizia col chiedere al tuo cliente se riesce a distinguere le due situazioni in teoria.
Saperle riconoscere è il primo passo, ancor prima della pratica. La fame vera è quella che viene quando abbiamo
bisogno di mangiare, fisiologicamente: calo di energia, calo di attenzione, esigenza di cibo sano, attivazione
dei sensi. La fame altra è quando abbiamo associato l’uso del cibo a una risoluzione emotiva.
Il cliente potrà scoprire con te che mangia “non per fame” o “extra fame” per coccolarsi, destressarsi, distrarsi e darsi un po’ di varietà in un momento di noia, per concentrarsi o per semplice associazione: alla televisione o a un momento particolare della giornata. Si tratta di automatismi appresi che cercano un vantaggio emotivo nel cibo e in cui questo beneficio è spesso assente, dissipato nel tempo, o esaurito in pochi secondi. Forse perché emergono altre emozioni come senso di colpa, frustrazione, vergogna… Come esercizio potresti suggerire al tuo cliente di allenare la distinzione tra i due tipi di fame. Non tanto di iniziare già a rispettare il primo e non l’altro, solo per allenare la consapevolezza. In realtà, questo semplice esercizio di consapevolezza esporrà il tuo cliente a pensieri utili.
L’esposizione a pensieri o a domande utili è come l’esposizione a mandarini anziché cioccolatini in centro
tavola: un livello “ambientale” già incontrato nella Piramide di Dilts ma interno e non attorno al
cliente.
Potresti anche chiedere al cliente di osservarsi: come ti parli quando hai fame vera? E come ti parli quando
arriva l’altra? Cosa cerchi nel primo e nel secondo caso?
Potresti, se lo ritieni utile già, proporre pensieri funzionali come: e in quei momenti in cui non è fame vera, ti viene già in mente qualcosa che potresti e vorresti fare per destressarti o coccolarti o riempire un momento o [motivazione che spingeva la persona a usare il cibo come riequilibratore]?
Giusto Peso Per Sempre è un metodo per dimagrire oltre le diete, ascoltando il corpo, associandolo a regimi
consigliati da esperti se lo si desidera o se è necessario, e che lavora a livello emotivo, comportamentale e
linguistico. Con Giusto Peso Per Sempre ho aiutato migliaia di persone a tornare al proprio peso mai suggerendo
cosa mangiare o cosa non mangiare, sempre dedicandomi a coltivare la giusta identità: chi voglio diventare e
cosa vogliono provare.
Nasce nel 2006 con il libro best seller “Il libro del Giusto Peso Per Sempre” e ora continua la sua fortuna con un altro best seller, Dimagrire non basta. In particolare, questo secondo libro è provocatorio perché, ancor prima di leggerlo, dal titolo suggerisce che il dimagrimento senza un accompagnamento emotivo e identitario spesso non dura. Come nel 90% dei casi in cui le persone dimagriscono ma poi ritornano al loro peso di partenza, o ci guadagnano pure in interessi.
Per me, in GPXS (Giusto Peso Per Sempre), il dimagrimento deve essere due cose: 1. una conseguenza di un lavoro completo, tra cosa, come, perché farlo (benefici in positivo) e chi diventare, 2. fatto una volta per tutte, bene e per sempre.
Il dimagrimento per me è salute, certo, ma ancor prima è libertà. Libertà da pensieri, vincoli, prigioni e sensi di colpa. Quanto tempo spendono i tuoi clienti a pensare al cibo? E spesso non in modo utile ma tossico? Tanto, vero?
Iscriviti Adesso al Webinar Gratuito via Zoom per scoprire come poter eliminare o adottare abitudini. Terminerai il webinar gratuito conoscendo le nozioni fondamentali e un programma per iniziare a cambiare.
Ecco qui alcune domande a cui daremo risposta: 1. Quanto ci vuole per cambiare un’abitudine? 2. Come posso parlarmi per agevolare il cambiamento? 3. È vero che in 21 giorni posso cambiare un’abitudine? 4. Come è strutturata un’abitudine? 5. Come si cambia? 6. Come si allena?
Corso Online via Zoom Gratis Mercoledì 2 luglio dalle 20:30 alle 22:00 Basta un’email per registrarsi!
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